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Capisco bene che il marketing e l'estetica woke siano noiose e ripetitive, ma i problemi di Victoria's Secret partono da ben prima della nuova strategia. È almeno dal 2017 che si legge del declino del brand (cit degli analisti finanziari di Jeffryes del 2018: There is "little value" left in Victoria’s Secret and Pink and he sees risk that total segment EBIT dollars may be cut at least in half, with Ebitda dropping below $500 million in the medium term), sia a livello di vendita che di attenzione per la sfilata annuale. Non è manco così strano, i modelli estetici cambiano, le aziende d'oro degli anni '90 e 2000, come Victoria's Secret e Abercrombie and Fitch, hanno fatto fatica a riadattarsi e come sempre quando le aziende calano hanno iniziato a uscire scandali più o meno grandi e infamate più o meno gravi su manager, fondatore, gestione interna. Non darei la colpa alla wokeness (che di colpe ne ha già tante) dell'andamento mediocre di un'azienda che non ha avuto mai altro guizzo oltre una sfilata piena di fregna e soldi e che da dieci anni va al rimorchio di quello che fanno tutte le altre (con l'incisività etc Puma ci ha costruito un nuovo impero, magari sanno fare quello che devono fare).

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