Tuffi/36
Lavori frustranti, Borrell Katz, arricchire uranio, USB-C, invitare americani, popoli bambini
Questo è Tuffi! Demordiamo.
Io sono Vittorio Ray, questa è Tuffi, la newsletter de Il Tuffatore.
Questa introduzione circolarmente didascalica e morettianamente autoreferenziale è un tentativo di SEO, se vuoi ti puoi iscrivere qui sotto.
Lavori frustranti ce ne sono tanti. Chi più, chi meno, e in fondo tutti noi dopo un po’ di entusiasmo ci scontriamo con i limiti della gerarchia, vorrei fare di più, il mio capo non mi fa crescere, etc. Ci sta.
Uno pensa alle vite degli altri e pensa sempre che stiano meglio. Per non invidiarli invece potremmo pensare a Josep Borrell, l’Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Uno che da due anni cerca di convincere il mondo dell’ingiustizia della guerra mossa dalla Russia all’Ucraina. E che qualche giorno fa ha dovuto ascoltare il ministro israeliano Israel Katz che gli spiegava seriamente di voler costruire un’isola artificiale, in mezzo al mediterraneo orientale, dove mettere a vivere i Palestinesi. E il povero Borrell “ha tentennato”, che è il massimo dell’arrabbiatura concessa ai nostri alti commissari: il tentennìo - e che devono fare poveracci, ché in armeria non ci abbiamo manco le miccette.
Quanto fa bene l’Iran ad arricchire l’uranio? Chi decidesse di farsi uno stato sovrano dovrebbe iniziare ad arricchire uranio molto prima di scegliere una bandiera.
Immagino che creare una base-meme sia il sogno di ogni contemporaneo, l’equivalente di inventare un vocabolo di uso comune cinquanta o cento anni fa.
Io vorrei creare la seguente base-meme, se qualcuno di voi amici lettori è bravo coi disegni al calcolatore è benvenuto. Nel riquadro di sopra, o di sinistra, qualsiasi genere di avvenimento tragico per l’umanità: l’ultima guerra, l’ultima invasione, l’ultimo genocidio, etc.; nel riquadro di sotto, o di sinistra, la commissione europea che risponde (a qualsiasi barbarie, carestia, etc. della scena precedente) vantandosi di aver standardizzato i caricabatterie alla presa USB-C.
Dario Fabbri, di cui abbiamo parlato nel Tuffo 29, ad una presentazione di qualche settimana fa ha detto una cosa, banalissima per chi studia questi temi ma non scontata per le mie ingenue orecchie. Ha detto tipo: “In Italia ciclicamente si sente qualcuno che dice ‘Basta con le basi americane sul nostro territorio, mandiamoli via’. Forse queste persone pensano che stanno qui perché li abbiamo invitati, cioè che rimangono a farci compagnia finché non ritiriamo l’invito.”
Tuffo geopolitico, mi dispiace, è andata così. Un’altra cosa su Israele. Dal 7 ottobre si sente dire che questa è la guerra di Hamas contro Israele. Come se Hamas non godesse di un ampio supporto della popolazione di Gaza - che lo ha eletto tramite elezioni, e adesso lo eleggerebbe anche in Cisgiordania. Invece no: Hamas è una combriccola di pazzi antisemiti, che non hanno fatto quello che hanno fatto per motivi politici ma per motivi psico-religiosi, sadici, etc. E poi ci sono i palestinesi Civili, quelli che non hanno alcuna velleità politica e di liberazione, ma solo il bisogno animalesco di essere saziati, abbeverati e pascolati. Solo in questa misura essi possono essere compatiti.
Dall’altra parte Israele non è mai stata dissociata dai suoi capi. Sì, Netanyahu a volte viene descritto come un “duro”, un “falco”, un radicale, uno che rischia la crisi di governo e forse non gode più di tanto consenso. Magari c’è anche qualche ministro più birichino, tipo questo Katz. Eppure mai viene negata a Israele la capacità di esprimersi ed essere rappresentata dal leader che ha espresso.
Questa disparità di trattamento, apparentemente dai risultati ambigui, in realtà rappresenta bene l’asimmetria della guerra, non tanto nei mezzi (che è una asimmetria accidentale) ma nella descrizione pubblica occidentale. I popoli maturi sono quelli che sono autorizzati a esprimere posizioni radicali, anche perché andando alla radice si troverà sempre un filo conduttore, una ragione alla radicalità, una causa che almeno in parte giustifica; i popoli immaturi, i popoli bambini, sono invece da trattare come i bambini: se hanno una leadership violenta, radicale, allora sono stati plagiati da qualche adulto malintenzionato. Un dittatore, un pazzo, un fanatico. I popoli bambini in fondo sono buoni, perché hanno solo bisogno di cibo acqua e qualche coccola. Non farebbero mai male a nessuno.