Tuffi/63
Baretto geopolitico, Jim Carrey, risata da ricchi, ChatCBD, Andrea Riccardi, discorso gelataio
Questo è Tuffi! Demordiamo.
Io sono Vittorio Ray, questa è Tuffi, la newsletter de Il Tuffatore.
Questa introduzione circolarmente didascalica e morettianamente autoreferenziale è un tentativo di SEO, se vuoi ti puoi iscrivere qui sotto.
baretto geopolitico (attendibilità 0-5%, scritto in forma di shitposting per sottolineare il dilettantismo). iran e libano sono terrorizzate da settimane, libano qualche giorno fa ha anche promesso di far arretrare hezbollah dal confine sud per paura di prendere schiaffi via terra. dunque continueranno a non fare nulla, non hanno ulteriori leve. l’unico che deciderà quanto allargare il conflitto è isr, che ha ancora di più il vento militare in poppa e ha già incassato l’impassibile sostegno degli usa (fino a novembre senza nessuno al comando). russia già impegnata su fronte ucraino, cina non ha mai toccato palla nella regione e non inizierà a farlo adesso, egitto economicamente a pezzi e legato mani e piedi a isr. l’unico argine potrebbe essere erdogan, ma a parte i simboli e le dichiarazioni difficilmente metterà linee rosse a isr., piuttosto scambierà la pedina con altri lasciapassare in africa. isr. ha il boccino e l’unica atomica regionale in mano, nel giro di qualche settimana potrebbe ricacciare più a nord hezbollah, allargare la zona cuscinetto con libano e siria, o consolidare l’occupazione sulla cisgiordania, per arrivare alle elezioni usa di novembre con bello arrogante (e consapevole che dem o rep gli cambia assai poco).
Cambiamo completamente discorso. Noi pensiamo che Jim Carrey non abbia ancora avuto il riconoscimento che merita. Viene percepito come un buon attore, forse anche un grande attore, mentre in realtà è più probabilmente un essere superiore. Questo pensiero muove dall’idea che l’espressività del volto riveli quanta umanità è contenuta in un uomo. Jim Carrey ha dato prova di una gamma di smorfie talmente varie, talmente strabordanti dagli argini delle tipiche espressioni facciali umane, che ci fa sentire esseri primitivi nella nostra limitatissima palette di emozioni. Jim Carrey potrebbe essere il precursore di un’umanità superiore, come il salto di Windows da 32 bit a 64 bit. Certo, noi magari siamo più efficienti, ci inceppiamo meno, mentre Jim Carrey (che è ancora un prototipo di questa nuova umanità) dentro di sé deve avere tutti i bug, i dolori e le caverne tipiche degli anelli di congiunzione tra due specie.
Rassegna video: Jim Carrey da Letterman su come ridono i ricchi.
Idea per startup digitale satirica: “ChatCBD”, pagina interattiva basata su intelligenza artificiale ma che genera risposte imprecise, approssimative, rallentate, velatamente paranoidi.
Rassegna stampa catt.: bella intervista di Avvenire a Riccardi (Comunità di Sant’Egidio). Un estratto.
Risvegliare fede e passione, senza le quali nessuna vera iniziativa culturale è possibile. E senza le quali ci si può solo limitare a gestire l’esistente di istituzioni benemerite, ma che rischiano di non incidere. È la necessità che sottolinea Andrea Riccardi, storico, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, già ministro e oggi presidente della Società “Dante Alighieri”, ragionando su come «la fede pensata» può interagire con la cultura contemporanea, affinché il cattolicesimo non resti «rannicchiato negli angoli della vita della città».
C’è stata finora una certa timidezza nel rapportarsi con la cultura laica?
«Non si può più ragionare nei termini con cui si ragionava in passato. Ricordo padre Sorge che scriveva di cultura cattolica, cultura laica, cultura comunista. Del resto, erano mondi culturali che funzionavano e avevano la loro proiezione anche nel reclutamento del personale universitario. Oggi penso ci sia un fenomeno mondiale: la deculturazione della religione e dei fenomeni religiosi. La vedo diffusa in quei movimenti neopentecostali ed evangelicali, che sono diventati parte importante del cristianesimo contemporaneo e della sua comunicazione. E che sono assolutamente disinteressati a confrontarsi con i temi della cultura, intesa in termini di storia, futuro, realtà, dibattito, libri. Sono arroccati in una comunicazione tutta di tipo sentimentale».
Teche:
Alla fine il discorso del gelataio è comprensibile. Se tu cliente sei all'altezza della sfida posta da un dispositivo folle come il cono, con paratie e argini minimi e anzi già sommerso al momento della vendita da palle in passaggio di fase la cui proiezione a terra eccede grandemente quella consigliabile, se puoi affrontare tutto ciò allora hai ben diritto al bonus del materiale cialda. Se invece, per motivi personali anche temporanei, non te la senti e preferisci mangiare in una scodellina dignitosa, magari anche con uno strumento per avvicinare il cibo al cavo orale e non il contrario, e vuoi permetterti di distrarti o respirare durante l'atto senza dover incorrere in conseguenze socialmente penalizzanti, cioè non più dell'ammissione già insita nella coppetta, allora rispettiamo la tua scelta conservativa ma a quella geometria fraccomoda corrisponderà un materiale non edibile, la carta plastificata. Risponde allora il tecnoentusiasta automatizzato: ma è vero che in futuro avremo tutti e due i vantaggi insieme, magari anche gratuitamente? Ribatte il gelataio: può sparire la guerra?