Questo è Tuffi! Demordiamo.
Io sono Vittorio Ray, questa è Tuffi, la newsletter de Il Tuffatore.
Questa introduzione circolarmente didascalica e morettianamente autoreferenziale è un tentativo di SEO, se vuoi ti puoi iscrivere qui sotto.
Un amico acuto osservatore ci ha fatto notare una cosa che avevamo intravisto con un 15% di coda dell’occhio, ma non messo a fuoco: “All eyes on Rafah”, la nuova campagna social per richiamare l’attenzione sull’assalto isr43liano all’ultimo pezzo di striscia di Gaza, è rilanciata soprattutto dalle donne. Il dato non ha al momento conferme statistiche su campioni più rilevanti, ma cosa è più vero di un’evidenza condivisa e confermata tra due amici in pizzeria?
Bene, arriviamo al perché. Perché più donne che uomini? Una prima ipotesi vagamente maliziosa potrebbe essere che questo è il primo massacro su larga scala ampiamente documentato e teletrasmesso in diretta. Da cui, un inevitabile sentimento nuevo di empatia nelle donne, storicamente meno inclini a sciogliersi davanti alle fredde questioni di politica internazionale.
Questa ipotesi non mi convince. Piuttosto, la correlazione sembra essere con un’altra novità: questo è il primo grande tema globale a cui le donne sono esposte da quando si sono empowerate, cioè dopo le campagne del nuovo femminismo di massa, Niunamenos, Metoo, etc. C’è una grande voglia, da parte delle donne, di esporsi politicamente, di prendere parte. Noi uomini siamo abituati a dire la nostra da millenni. In termini social, se pensiamo al primo facebook di 15 anni fa, era nettissima la divisione dei “ruoli di genere”: gli uomini a menarsi dalla mattina alla sera su questioni politiche, le donne a caricare selfie e foto delle vacanze.
Non più. La questione palestinese sembra dirci che la partecipazione politica femminile sta esplodendo. Anche solo per posizionarsi, per la prima volta, davanti al mondo. Noi maschi più o meno ne abbiamo già parlato, sappiamo già abbastanza bene come si posizionano i nostri amici. Ripubblicare adesso sembra quasi ridondante o, peggio, riduttivo. Si dice in tanti ambiti, e sarà vero anche in questo: il maschio è stanco.
A una settimana dal voto europeo mi lancio in una previsione, anzi due: una ambiziosa e una conservativa. Ambiziosa: votano più donne che uomini. Conservativa: rispetto alle precedenti elezioni, votanti donne in aumento e votanti uomini in calo.
Come i social network e le app di dating hanno ingigantito la possibilità di desiderare corpi, e quindi hanno creato l’illusione di poterli direttamente avere tutti o in grande parte - con tutte le conseguenze del caso, dalla rara e quasi fortunata bulimia alla più diffusa frustrazione -, così qualcosa di simile accade con Linkedin. Almeno per una certa fascia di lavoratori dipendenti, la funzione “Candidatura semplice” sta dando vita al fenomeno delle binge application, l’ossessiva e prolungata raffica di candidature - a costo zero, come gli swipe di Tinder - e dai ritorni altrettanto prossimi allo zero, ma che danno una minuscola scarica di adrenalina, cioè di speranza che grazie a questo piccolo click, stasera, hai visto mai.
Rassegna stampa: un bell’articolo sul Fentanyl, su Il Nemico Rivista.
Questo Tuffo è dedicato alla memoria di Nicola Russo, che ci ha lasciato questo giovedì 30 maggio. Professore di filosofia teoretica alla Federico II di Napoli, mente brillante, appassionato di pallone e di tante altre cose, uno dei rari casi in cui la parola ‘interdisciplinare’ sembrava avere un significato vivo, azzeccato. Conteneva il rigore militare della Nunziatella e l’apertura della Grecia. Agli allievi, a Elisa, alla famiglia, agli amici.
Affatto maschilista..