Questo è Tuffi! Demordiamo.
Io sono Vittorio Ray, questa è Tuffi, la newsletter de Il Tuffatore.
Questa introduzione circolarmente didascalica e morettianamente autoreferenziale è un tentativo di SEO, se vuoi ti puoi iscrivere qui sotto.
Chatgpt (a cui per adesso abbiamo dato il nome affettuoso di GPT, ma siamo aperti ad altri suggerimenti) ha un'altra caratteristica dell'oracolo: ci sembra che le cose che dice e insegna siano più facili da ricordare. Questo, forse, perché il suo fornire risposte dinamiche e misurate rispetto alla domanda dell'interrogante appare come un fatto fugace, irripetibile in quella sua esattezza, e quindi memorabile, o più facilmente memorabile, meno immediatamente dimenticabile.
A più di 20 anni dalla nascita di wikipedia abbiamo capito, con nostra somma delusione, che le cose che si possono imparare su wikipedia sono diabolicamente infinite ma - ogni patto col diavolo ha una clausola che ti frega - quella conoscenza dura nella memoria umana il tempo di un attimo. Due ore, mezza giornata, ed è come se quella informazione non l'avessimo mai cercata. Questo probabilmente (sempre con la probabilità che caratterizza questa newsletter, cioè del tutto intuitiva e mai verificata) è dovuto al fatto che wikipedia è un sito classicamente statico. È vero che che negli anni il sapere delle singole pagine viene sempre perfezionato tramite revisioni, tramite una organizzazione della gratuita laboriosità umana che è commovente (il vero insegnamento indimenticabile di wikipedia è che wikipedia è l'unico grande monumento collettivo del nostro tempo, le nostre piramidi); eppure la pagina di una voce ci appare sostanzialmente statica, passiva, esistente al-di-là della nostra fruizione e interrogazione. Quelle informazioni sono lì, come nei libri: posso scordarmele anche dopo mezz'ora, tanto so già che se me le scordo le ritrovo uguali lì.
Ecco allora che GPT potrebbe avere introdotto una diabolicità migliore, più adatta al nostro cervello. L'interattività della pagina, lo sfornare sul momento la risposta/il responso/l'oracolo, ci rende queste informazioni apparentemente più preziose. È una forma raffinata di maieutica, ha assorbito la potenza del dialogo. Insegna al ritmo a cui possiamo imparare.
Negli USA, alcuni importantissimi giornali (solo negli ultimi giorni Washington Post e New York Times) stanno sconsigliando a Biden di candidarsi alle elezioni 2024 perché è troppo vecchio. Vista con occhi esterni e vagamente cinici la situazione sembra questa: in un sistema complesso come una democrazia ricca e avanzata, per preservare i propri interessi, l'establishment (l'insieme dei poteri costituiti) deve chiedere al potere mediatico di tentare un'operazione di convincimento, affinché il detentore del potere politico faccia un passo indietro, a beneficio del potere economico e di tutte le altre sfere di interesse. Questo dispiegamento di pesi e contrappesi, dall'esito così indeterminato, è quello che noi occidentali pensiamo ci assicuri la migliore resilienza (stavolta il termine dovrebbe essere centrato) sul lungo periodo. E sul lungo periodo ci possiamo più o meno credere. Sul breve periodo però è evidente la sua precarietà. E se il nostro mondo crollasse perché tra tre anni gli USA avranno eletto un presidente poco lucido? Quanto aumento annuo di egemonia mondiale vale il vantaggio della Cina nell'avere una macchina governativa così efficace? Quante e quali cose siamo disposti a lasciar accadere per caso? Qualcuno offre ai cittadini occidentali un bilancio costi/benefici di un sistema così tanto democratico? Se si limitassero le funzioni di più alta responsabilità a persone che superino dei test di sveltezza mentale, ci sentiremmo lesi nella nostra libertà?
Teche:
Riconosciamolo, senza giudizio morale e anzi con una certa soddisfazione antimoderna: più della questione meridionale, dell’influenza vaticana e della gabbia atlantista, il vero freno allo sviluppo di questo paese (sviluppo in molti sensi, economico e culturale ma anzitutto freudiano) è proprio lui: il fantacalcio.
Il fantacalcio è il fascismo parlamentarizzato, è la moglie e le amanti come surrogati eternamente imperfetti della madre, è la Gazzetta quotidiano più letto in edicola; una spinta verso l’immobilismo, incitamento alla chiusura della formazione e della mente, unica eccezione il mercato di gennaio; è il modo perfetto per non dovere né potere fare nuove amicizie, impegnare già da fine agosto un notevole monte ore/anno da passare con gli stessi otto stronzi amici del liceo, alcuni lanciati professionisti (per giustificarsi davanti alla società), altri (la maggior parte) impresentabili e proprio per questo preziosi e rassicuranti, un termine di paragone da tenersi stretto nei pomeriggi più bui.
Fantacalcio incoraggiamento strutturato al vitellonismo, invito a spendere altri pomeriggi a calciare svogliatamente la palletta in corridoio, farsi i tunnel da soli e tirare in porta che poi è la porta di camera dei genitori, eternamente complici e vittime del fantacalcio. Fantacalcio baluardo di infantilismo, bambini stempiati che parlano di fantamilioni con cui comprare i fantacampioni, e al bar non hanno neanche i soldi per le goleador (anzi, quelli alla fine si trovano sempre). Fantacalcio gioco universale di un popolo in ritardo su tutta la linea tranne che su una cosa: la massima puntualità nel mandare il messaggio con la formazione. Lunga vita al fantacalcio, lunghissima vita ai suoi fantallenatori.
Se il fantacalcio è fascista, quale sarebbe un’attività antifascista, partigiana, con mentalità aperta e non provinciale e dannunziana, da contrapporre alla palude stagnate e putrida del fantacalcio?