Tuffi/110
Destra e sinistra oggi, Nemesi, cerca su Google, Caracciolo su Trump, Thunberg gigante
Questo è Tuffi! Demordiamo.
Io sono Vittorio Ray, questa è Tuffi, la newsletter de Il Tuffatore.
Questa introduzione circolarmente didascalica e morettianamente autoreferenziale è un tentativo di SEO, se vuoi ti puoi iscrivere qui sotto.
Nessuna struttura visuale descrive l’evoluzione della Destra novecentesca meglio del famoso meme col cane palestrato a sinistra, e il cane paralitico a destra.
Tentiamo una sempre parziale e sempre raffazzonata ricostruzione storica di queste dinamiche: da dove partivano destra e sinistra un secolo fa, e cosa sono diventate?
La moralità è sempre più prerogativa della sinistra. Moralità in senso esteso, ampio e generale, non la moralità delle singole culture e religioni (che resta il santino appiccicato al cruscotto delle macchine di destra per fingere ancora un qualche ancoramento valoriale). Oggi la sinistra ha tutta la responsabilità del progresso - e la postura necessariamente seriosa che ne deriva. La sinistra, verrebbe da dire, è l’unica che porta avanti il peso della tradizione occidentale, l’hegelismo, il senso che abbiamo nella storia e in generale l’idea che la storia e la vita politica abbiano un senso.
La destra, che una volta faceva esattamente il mestiere di alzare un vessillo e andare a sottomettere genti in nome di quella pretesa di superiorità, adesso è totalmente capovolta, post-traumatica. Sarebbe comodo dire “Ci sono tante destre”, ma siamo seri e facciamo uno sforzo di tassonomia: il rappresentante più trasversale di ciò di cui parliamo quando diciamo “destra” è oggi Matteo Salvini. E qual è il cuore del messaggio salviniano agli elettori? Siate esattamente come siete. Non avete bisogno di altro. La destra è l’unico contenitore politico ormai privo di ogni moralità, privo cioè della bussola e dell’idea di bussola. La Nutella è un pretesto, Salvini non crede neanche veramente nella Nutella (che pure sarebbe un validissimo culto), la Nutella è solo la cosa più comune che hanno in casa gli italiani. Ma il messaggio non è “ingrassate”, il messaggio è “non sforzatevi di essere nient’altro rispetto a ciò che già siete”. E se siete grassi e nutellosi, rimanete così.
La matrice rivoluzionaria della destra, l’Idea che doveva prevalere sulla realtà, raddrizzare i rami piegati… non esiste più niente. La Destra oggi più che nel conservatorismo crede nella conservazione dei singoli individui, delle loro casette al mare con gli abusetti, anzi se possibile con uno stanzino in più e se mi stralci anche quelle due multarelle che presi 8 anni fa.
Da questo deriva un fatto almeno in parte positivo: l’essere socialmente più alla mano, prendersi necessariamente poco sul serio, pochissimo, essere e vivere come delle macchiette, come i cosplayer ironici di glorie passate. Cazzeggiare.
La sinistra invece. Se un secolo fa lo “stato brado” era di sinistra - i pigri, gli ignavi, i deboli, i drogati - oggi l’asticella è molto più alta. O almeno, il solo fatto che a sinistra un’asticella esista, ce la fa sembrare altissima. Per essere di sinistra è richiesto uno sforzo, una volontà, una razionalità che si imponga sull’egoismo edonistico base, quello degli scimpanzé e degli ippopotami nei fiumi. Per essere di sinistra bisogna fare dei passi, fare dei ragionamenti, uscire dall’orticello.
È una cosa orribilmente faticosa, e ha l’inconveniente di imporre un atteggiamento serioso. E d’altronde ci mancherebbe pure: mi sforzo di essere altruista, faccio volontariato, dono i miei soldi ai poveri e poi faccio pure lo spiritoso? Mi prendo poco sul serio? Col ca**o: anzi incasso seriamente e senza layer ironici tutto il capitale morale che ho investito.
In questo chiasmo storico cercheremo di muoverci per rinvenire le cause, gli effetti, le implicazioni future. Fino a quando la realtà apparirà di destra? Cosa ha a che fare questa torsione nel campo occidentale con le dinamiche extra-occidentali - alle quali siamo comunque esposti, innanzitutto come informazione e consapevolezza? La crescente irrilevanza dell’occidente sul mondo ha sgretolato la voglia di sacrificio della destra? E di riflesso ha ingenerato nella sinistra la speranza che la bandiera bianca globalista e no-borderista gli valga almeno come salvacondotto per non finire nelle miniere cinesi del Gabon?
Questa era l’introduzione al secondo numero di Nemesi, una nuova rivistina online, che esce ogni due settimane in pdf e viene distribuita via Substack. Si paga 5€ al mese. Se promettete che poi comunque leggete anche Tuffi, vi potete iscrivere qui.
Negli anni 2000 nacque Google. Negli anni ‘10 tutti avevano tutte le nozioni a portata di barra di ricerca, cioè non c’era nessun motivo (a parte la voglia di socialità) di chiedere un dato nozionistico a un altro essere umano, e infatti si è diffusa una battuta capolavoro di passivo-aggressività, che mantiene ancora oggi un suo fascino. Ad esempio:
Papà chiede via whatsapp: “chi sono questi Afterhours?”
Figlio: “www.google.com”
Allo stesso modo, nel 2025 noi di Tuffi ci facciamo promotori (e mettiamo già il marchio di copyright per futuri diritti tv) dell’equivalente generativo ed extra-nozionistico. Ad esempio:
Sorella chiede: “ho un esame martedì prossimo, questo weekend Giovanna mi ha invitato al mare però dovrei studiare e fare compagnia a mamma, visto che è da sola. Che mi consigli di fare?”
Fratello: “www.chatgpt.com”
Rassegna stampa: Lucio Caracciolo torna in cattedra, sulle colonne di Repubblica.
“Con l’attacco all’Iran Donald Trump avrà forse inflitto gravi danni ai siti atomici persiani ma ha certamente danneggiato la residua credibilità degli Stati Uniti nel mondo. Insieme, ha innescato una crisi nella sua opinione pubblica, da cui è stato votato perché si occupasse del suo paese invece di dedicarsi ad abbattere mostri lontani.
Il bluff vale se raro. Amici e nemici hanno preso nota che il presidente degli Stati Uniti può decretare due settimane di riflessione sul da farsi, riaprire a un negoziato con l’Iran, salvo lanciare due giorni dopo portentosi missili sul bersaglio grosso. Chi volesse stipulare un qualsiasi accordo con questa amministrazione sa che un momento dopo la firma l’inchiostro potrebbe svelarsi simpatico.
L’impressione diffusa è che Trump sia stato usato da Netanyahu. Il gregario guida il capo? Quale autorevolezza può esibire il numero uno mondiale se si fa dirigere da una potenza regionale? O anche se solo dà l’impressione di esserlo?
E qual è l’interesse degli Stati Uniti a invischiarsi nell’ennesima partita mediorientale, quasi che le lezioni di Afghanistan e Iraq non fossero sufficienti?
Mentre ci interroghiamo sul famoso regime change che tanti danni addusse agli americani e ad altri occidentali — tra cui noi — in precedenti tentativi di imporlo, dobbiamo prendere atto che il cambio di regime sta finora investendo chi vorrebbe promuoverlo altrove. Lo sconvolgimento che sta minando i regimi di Stati Uniti e Israele è sotto i nostri occhi. Con tutto il rispetto per i persiani, queste derive ci riguardano molto più da vicino. […]
Vi ricordate di quando alcuni scemi sospettavano che Greta Thunberg fosse un pupazzetto manipolato dai genitori pagati da Soros o da IKEA per fare pubblicità alla Green economy?
Bene, in realtà Greta non ha smesso di essere tra i più rilevanti e radicali intellettuali di questo secolo. Qualche settimana fa ha rischiato la vita forzando il blocco navale di Gaza insieme ad altri attivisti. Qui sotto un suo recente post comparso su facebook.