La Buona Moglie
Pubblichiamo ora una breve raccolta di studi preliminari intorno all’idea di buona moglie.
La buona moglie, già emblema di tenerezza verso tutto il creato inclusi i regni di funghi e carote, ha tuttavia ben chiara la gerarchia attraverso cui ordinare gli affetti ed emanare compassione. Forse per la discendenza - almeno spirituale - campagnola o terrena in senso lato, forse perché conosce meglio di tutti la catena alimentare, rimane sempre offesa dalla violenza gratuita ma sa bene che la sofferenza animale in nessun modo può equivalere a quella dei 'cristiani'. Ecco, ancora una volta la BM si rivela vicina ad un semplice 'buon senso cristiano', o più ampiamente monoteistico, e in sintonia con quel principio vive, pensa e sente. Buona moglie, arca dell'alleanza e di Noè, baluardo di antiantispecismo, salve.
Messa davanti a circostanze di disordine domestico, la buona moglie è attraversata da un'urgenza leggera e sovrumana di riordinare. Non si tratta del noto proverbio "non rimandare a domani ciò che potresti fare oggi", che trova fondamento razionale nel calcolo della probabilità, analisi costi benefici, etc. Qui siamo di fronte alla pura istintività animale, dove il tempo è sospeso e c'è solo il kairos. Senza poter valutare l'ora o la stanchezza fisica o altre variabili, il c.d. 'mundus raptus' isola la BM dall'ambiente circostante fino a che tutto non sia tornato allo stato di entropia minima. Il mondo è in tempesta, il focolare è acceso.
Buona moglie e motorino ai figli, vexata. Comprendendo ella tutto il regno delle possibilità, bordi inclusi, di natura è possibilista - per quanto sempre dolcissimamente apprensiva. In questa circostanza (e poche altre), il boccino è però in mano al marito. La funzione della BM è solo (solo?) quella di alleviare, supportare, calibrare la decisione presa. "Lo sai che papà non vuole, e poi a che ti serve, ti accompagno quasi sempre io." "Ok, se papà ha detto di sì va bene, ma se esci col motorino entro le X devi essere a casa, e la mattina porti tuo fratello a scuola." "Io e tuo padre ci stiamo pensando." BM, ostensorio di unità, pietra d'angolo universale. Impossible is nothing.
Il comportamento della buona moglie ospite a casa della suocera è una funzione che varia nel tempo, innanzitutto con l'andamento della lucidità della seconda. Alcune immagini: soft power (fondamentale), punta di fioretto, tolleranza cento e zero, comprensione, disponibilità sì arrendevolezza nì, chiacchiere poche e sempre pubbliche, pulizia totale, sveglia libera ma che non impedisca la colazione collegiale, alcool ok ma sempre un bicchiere dietro l'avversaria. No discorsi di soldi (mai), no lotta di classe (tassativo). Tutta tutta geopolitica.Per chi preferisce i giochi di prestigio: la bm è una tovaglia pulita che si sostituisce alla vecchia tovaglia, senza far cadere nulla dalla tavola già apparecchiata - cioè, più in generale, senza che i commensali se ne accorgano.
Due parole sulla buona moglie e il poggiare la borsa sul tavolo in cucina. Certamente si può credere che la natura donnile della BM la induca, talvolta, a gesti di levissima distrazione che addirittura contraddirebbero il principio di pulizia della casa. Si può credere, non dico di no. Dico solo che credere al caos implica lo stesso saltello quantico che è richiesto a chi crede nell'Ordine, ma il primo salta nel buio e il secondo salta nella luce. Insomma ad alcuni di noi piace vedere in quella borsa, così 'svogliatamente' poggiata, un inconscio e graduale rito vaccinatorio ai pericoli del mondo. La leonessa che gioca alla guerra coi cuccioli. Ecco, ragazzi miei, insieme alla frutta migliore vi ho portato anche questa selezione di virus e batteri, accuratamente colti al mercato e sul bus, storditi dall'ambiente asettico dell'ascensore, ed ora stesi qui sul tavolo per la vostra maggior gloria. Toccate, studiate, mangiate un pezzetto del nemico. Le bruttezze della vita non saranno sempre così facili, ma non saranno neanche insormontabili, se rimarremo uniti. Sarà solo l'inizio del mondo.
El trono de papel. Come abbiamo detto, il rapporto tra buona moglie e modernità non è dei più lineari. Un argomento in cui il conflitto torna a farsi vivo è l'ambito molto specifico delle precauzioni igieniche in circostanze fisiologiche ostili. I bagni pubblici. Ci sono senz'altro state, negli ultimi decenni, delle timide aperture nei confronti della Tecnica, che in alcuni (rari ed emergenziali) casi hanno addirittura portato al trasporto di Amuchina in borsa, o più spesso salviettine igienizzanti. Ciò detto, nel caso dell'utilizzo di gabinetto pubblico per fatti grossi c'è solo una strategia applicabile, risalente all'incirca alla seconda metà dell'ottocento e da quel giorno mai abbandonata: il trono di carta igienica. Il trono, notoriamente permeabilissimo a tutti gli agenti patogeni, garantisce tuttavia agli occhi della BM una certa asetticità. E questa tesi sembra avvalorata dal fatto che la BM non contrae mai nessun tipo di infezione. Si tratta chiaramente del bias del sopravvissuto: non è la precauzione regale ad essere efficace, ma il fatto che ella, nella tenera età vissuta nel paesino di origine, ha sviluppato anticorpi tali da renderla uno degli animali più tenaci alle sollecitazioni del mondo.
Della sacralità del cibo per la buona moglie e per tutti gli uomini di buona volontà, e quindi della nefanditas del buttarlo, tutto già è noto. Sul fatto che quindi gli avanzi vengono forzatamente inseriti nelle borse dei partenti dopo una fæsta è inutile dilungarsi. Sulla confezione meticolosa di ogni vaschetta per ogni invitato, con una preterintenzionale equità nell'assegnazione del fagotto, anche tenendo in conto parenti rimasti a casa, predilezioni particolari, pure di questo sappiamo. Insomma che la BM sia la risposta semplice a tutti i problemi complessi del mondo, dal cambio climatico alla malnutrizione, siamo tutti ormai consapevoli, eppure il mondo non vuole che se ne parli, almeno non in questi termini. Ben venga Greta, ben vengano gli alberi e i pannelli solari, ma finché a parlare a Davos e al Google camp non andrà una BM, la soluzione sarà sempre lettera morta e spesso anche un po' ipocrita.
La buona moglie saluta con contentezza la possibilità di trasmettere il proprio cognome alla prole, dopo quello del marito.
La buona moglie ha portato fino a 16 anni l'apparecchio ortodontico, il quale l'ha forgiata nello splendido sorriso e un po' anche nello spirito.
Buona moglie, PhD in Stesura di condoglianze, mostraci la via.
Lancio in aria il mondo e la buona moglie lo riprende al volo.
La buona moglie osserva con dimessa desolazione la recente ossessione per gay e droghe leggere nelle grandi fiction di Rai1.
La buona moglie guida benino la macchina e malissimo il motorino.
La buona moglie o scia con la giacca Colmar o non scia affatto.
La buona moglie non ama fare foto ai paesaggi; preferisce fotografare le persone, spesso da vicino.
La buona moglie sa riconoscere il momento opportuno per fare il buco degli orecchini alla figlia, evitando - nel caso precoce - di trasformarla in una dolcissima bimba rom, o - nel caso tardivo - di coltivare una teenager vivace e sbarazzina che curiosamente non parlerà mai di fidanzatini e a 23 anni si trasferirà in Olanda da un'amica.
La buona moglie ha un rapporto apparentemente complesso con il programma Techetechetè di Rai1. A volte si siede davanti alla tv e impone il religioso silenzio; altre volte lo guarda distrattamente mentre va e torna dalla cucina, si ferma un momento sulla porta del soggiorno, ride, rievoca, scappa, inforna, ritorna. Le risate con le sorelle e le amiche, prima che arrivasse lui e cambiasse tutto. L'estate che nella sua improduttività incolpevole permette di indugiare un po' di più nella memoria, con le mani in mano alle pesche sbucciate e ancora da bollire. L'importanza dell'esempio di una tv della dolcezza agli occhi dei ragazzi, assuefatti alla crudeltà della tv reality. Eppure, ogni tanto, il pizzico del presente. Di com'è faticoso portare ancora avanti una bandiera contro il vento, di quanto sia rischioso farla portare anche ai figli. Gli servirà, gli sarà di ostacolo, chissà. I figli, ad ogni modo, sono del mondo. Per quanto possa valere, noi abbiamo sempre provato a fare del nostro meglio. A partire dalle marmellate.
Nella vita e nella psiche della buona moglie, eterna ghirlanda brillante, programmazione e disordine si bilanciano costantemente secondo categorie non del tutto note. Dell'emisfero caotico e dionisiaco fa senz'altro parte la riproduzione casuale della musica.
La buona moglie dà sempre una rapida sistemata ai letti prima di restituire un alloggio airbnb ai proprietari.("Almeno tirare su il lenzuolo, che ci vuole" commenterebbe tra sé e sé, quasi a giustificare la sua gratia davanti ad un mondo avaro).
Puntata di Black Mirror in cui la buona moglie si ricorda dei compleanni di tutti ma ricordarsi dei compleanni nell'era dei social non richiede nessuno sforzo e non rappresenta nessuna premura, quindi tutti fanno gli auguri a tutti inflazionando e svuotando di significato un gesto che fu d'amore. La buona moglie diventa un concetto obsoleto, annacquata come lacrima analogica nel mare onlife.
Frasario minimo della buona moglie:[entrando in una casa di cui è ospite, rivolta agli amici proprietari] "Scusate l'invasione... "
La buona moglie non si misura in una generica arte culinaria. Tutti ormai, anche gli uomini più viziosi e parassitari depravati mastercheffari, sono in grado di fare un buon primo o un buon arrosto. Buonamoglismo è invece, in due parole, 'attitudine ai contorni'.
La buona moglie impone gentilmente a tutti i membri della famiglia l'uso di pigiama e vestaglia a colazione, vedendo in essi gli ultimi baluardi di una vita privata e decente che si appresta a scomparire nell'entropia spiegazzata e deodorata della colazione coworking, seduti sulla moquette, con le camicie no-iron, già pronti e operativi per avanzare a passi precari verso nessun progetto.
La buona moglie ha senso dell'umorismo in entrata ma non in uscita.
La buona moglie guarda tutto il festival di Sanremo, dall'inizio a Fabio Fazio. In un angolo remoto del suo cervello enorme ella percepisce che in un universo parallelo, senza gravità né paura della solitudine, consumare del tempo a guardare tale spettacolo le sembrerebbe ridicolo soltanto all'idea. Ma per fortuna no! la Buona Moglie è di questo universo qui e sa di esserlo, quindi il festival lo guarda e lo commenta copiosamente, è partecipe e attiva, polemizza sull'opportunità o meno di quell'acconciatura o quel meticciato, et vibra et soffre et gioisce insieme alle amiche telefoniche e al Paese intero, esperanza humilde, es toda la fortuna de mi corazón.
Vorrei dire tante cose sull'arte della buona moglie nel fare i regali ma non so da dove-iniziare, ti vorrei viziare. Davvero, facciamo del nostro meglio per sistematizzare alcuni atteggiamenti, evidenziare alcuni tratti comuni, ma certe cose (moltissime) trascendono il nostro minuscolo cervello. Ciò che la buona moglie fa in questo periodo dell'anno è assolutamente ineffabile. Non c'è una linea, per quanto poligonale, che possa contenere tutti i gesti, i pensieri, i ricordi, gli incartamenti. Non si riesce a capire con quale criterio ella scelga a chi regalare cosa, a quali avvocati mandare una bottiglia, a quale medico un cesto, con chi riciclare una penna ricevuta e ancora inscatolata, a chi solo un sms di affettuosi auguri. Come faccia a ricordare sei generazioni di parentele sue e degli amici, a sapere che quel cognato aveva urgente bisogno di filo di scotia, o a dedurre che quella cugina di secondo grado della madre vada pazza anch'essa per i croccanti Strega. Dove trovi il tempo, dove trovi i soldi e lo scotch per prendere e impacchettare tutto. Io non lo so, ma le prove sono sotto gli occhi di tutti. Ella, tota pulchra, aleggia senza affanno tra gli scaffali del mondo per allietare l'esistenza degli umani. Grazie, è bellissimo, era proprio quello che ci serviva.
L'unica forma di agambenismo legittimo, se così si può chiamare, è quello della buona moglie quando il male incomprensibile sta per entrare in casa sua. Pur accettando e comprendendo tutte le misure di cautela, distanziamento etc., la BM ha grande difficoltà ad applicare quelle regole verso i figli e verso il marito. Anche, va detto, in caso di sospetta o manifesta positività. Ciò che accade è un fatto fisico molto semplice: all'interno delle mura domestiche, alla bm si occlude la vena che porta sangue al dipartimento del cervello addetto al contesto storico sociale, mentre l'arteria dell'affetto incondizionato pompa serenamente. Il distanziamento a volte si riduce, l'attenzione spesso cala. Ma la differenza con chi ne fa una battaglia ideologica è abissale: la buona moglie non alza i toni, non ne fa un discorso di principio, non ne fa proprio un discorso. Ne fa al massimo una prassi, inesorabile e incontrollabile, che anzi lei stessa subisce. Ricondotta alla ragionevolezza comprende bene il senso e l'importanza di quelle raccomandazioni, eppure poi le ricalpesta, abbraccia, bacia, si distrae di nuovo. Ma nella carne (nella carne, non nella mente) della bm vive il mistero della vita e della morte, lei è l'irriducibile ponte ctonio. È questa l'unica forma autentica di non attaccamento alla cd. nuda vita: una forma descrittiva, inconsapevole e personalissima; un programma negativo, una resa. Ogni generalizzazione al riguardo, che addirittura si proponga come manifesto etico, non può che suonare come un intellettualismo mortifero e artefatto.
Ad alcuni non sarà sfuggito un piccolo gesto della buona moglie alla guida. Nel prendere le curve più strette ella non conserva la posizione stabile delle famose 10e10, ma incrocia col braccio opposto alla curva, con le poche forze fisiche e le enormi morali che possiede afferra una concavità del volante, ne abbatte l'inerzia e porta a casa la rotazione. Mette su insomma un complesso sistema di bracci e leve, del quale ignora le equazioni e i principî, per sottomettere la bruta forza della macchina e della dinamica alla sua propria debolezza. Il gesto poi, nelle manovre di parcheggio, assume una durata e una drammaticità ancora più simboliche. La BM rimonta letteralmente lo sterzo, di mezzo giro in mezzo giro, tuffandosi e risorgendo nell'affannosa giostra di cui ella risulta poi sempre regina imbattibile. Ancora una volta restiamo estasiati dalla possibilità che la tecnica offre alla poesia, e la buona moglie offre a noi, per sopportare nell'esempio le durezze della vita.
La buona moglie fa immancabilmente gli auguri per l'onomastico di amici e parenti fino al terzo grado.
(Nel caso di onomastico di un figlio fa anche una torta).
La buona moglie parla un distintissimo italiano, ricco di vocaboli e impreziosito da una leggera inflessione* che tradisce il paesino di provincia in cui è cresciuta.
(*)La stessa inflessione diventa pieno dialetto quando ella sgrida i pargoli o quando è al telefono con le sorelle.
Sempre intorno al linguaggio, in ciò che dice e scrive la buona moglie sa essere profonda ma non è mai sentenziosa, lapidaria. Ciò è rispecchiato nella calligrafia, né rotonda (da femmina adolescente) né appuntita (da farmacista), bensì equilibratamente "corsiva".
Se del caso, alla buona moglie piace anche ballare, conversare, fare festa e bere il vino; e quando la festa sarà finita, sarà ugualmente contenta nel rassettare e far accomodare gli ospiti che hanno ecceduto col bere. Difatti ella è saldamente radicata nel reale, e guarda con imperturbabile serenità ad ogni fase, ad ogni ciclo dell'esistenza mondana.
Esclusa quella fisica, spesso legata alla gravidanza, la buona moglie non conosce nausea.
Buona moglie, regina dell'oikos, custode delle soft skills.
Quando la buona moglie tiene sapientemente in braccio il figlio di una non buona moglie, quest'ultima per un attimo percepisce nitidamente tutte le proprie lacune, i propri errori, gli egoismi, le spigolosità caratteriali, le difficoltà personali e coniugali evitate e mai affrontate; per quel lungo attimo, la pervade un sentimento che più che invidia per l'amica è stima incolmabile e rassegnata, e vorrebbe solo abbracciarle le ginocchia e piangere. Poi invece, per fortuna, l'inerzia del mondo prevale, e la vita torna a scorrere coi suoi traumi minori.
La buona moglie, lontana anni luce da ogni forma di intellettualismo e masturbazioni affini, difficilmente viaggia in paesi del secondo o terzo mondo, soffrendo profondamente alla vista della povertà, e non trovando in quest'ultima nessuna poesia.
La buona moglie piega accuratamente e conserva la carta dei regali, "perché è un peccato buttarla". Poi, negli anni, non è detto che verrà tutta effettivamente riutilizzata; ma quella piccola prassi di rivoluzione anticonsumista rimarrà ben impressa nella memoria dei ragazzi.
La buona moglie è cresciuta in una città con meno di 300.000 abitanti.
La buona moglie nei sabati mattina di maggio indossa solo una levissima tunica bianca e un "GI - Vocabolario della lingua greca".
La buona moglie non può sopportare di condividere la casa con un gatto.
La buona moglie lotterà senza tregua e senza quartiere contro la silenziosa, barbarica estinzione dello stirare e del rifare il letto; e anche quando il mondo avrà vinto, quando queste pratiche verranno vietate da potentissime leggi contro il femminicidio, nella tenue luce carbonara della cucina ella le tramanderà alle figlie, affinché anch'esse un giorno potranno servire l'Idea.
La buona moglie intrattiene con la buona frutta un rapporto di conoscenza atemporale: esse abitarono da sempre insieme, in una semplice villetta nell'Iperuranio. Ciononostante, nelle mattine d'estate la buona moglie si diletta nel perder tempo dietro ai mercanti, fingendo di lasciarsi abbindolare dai loro consigli, provando ora quest'acino, ora questa percoca, per poi, quasi in maniera "fortuita", tornare a scegliere ciò che da sempre ella voleva per suo marito e i suoi ragazzi.
La buona moglie ha avuto un'infanzia un po' pesante, perché la madre la incoraggiava fortemente a studiare pianoforte, anche quando magari a lei non andava tantissimo. Prima dell'esame dell'ottavo anno dovette legarle i piedi al piede del piano, e il dottore le consigliò alcune pillole per il mal di testa e il pianto. Poi però è stata meglio, ed è rimasta contenta del sacrificio fatto.
Nel presentarsi agli appuntamenti, la buona moglie non è ritardataria, ma non è neanche esattamente puntuale: arriva sempre (e sempre in maniera involontaria e spensierata) con 120/150 secondi di ritardo, il lasso di tempo ideale per essere concupita nell'attesa dal buon marito (il quale, per chiarezza, arriva spaccando il minuto), senza però rischiare di scadere nella mancanza di rispetto - e in tutto ciò che di dannoso ne può conseguire.
La buona moglie non ha i polpacci.
La buona moglie da maggio a ottobre indossa solo espadrillas alla schiava con zeppa.
La buona moglie ha fatto nuoto dai 2 ai 7 anni, poi danza dai 7 ai 12, poi pallavolo fino ai 15 quando, non senza rammarico, ma per più grandi - e già precedentemente discussi - impegni di conservatorio, ha dovuto smettere ogni attività sportiva.
La buona moglie, se necessario, finge di seguire il marito anche nel tifo sportivo. Ella però, in realtà, non tifa: simpatizza. Poiché alla buona moglie appartiene non l'esser distaccata ma l'esser misurata, e compatire e attenuare le passioni sfrenate dell'uomo.
La buona moglie tutto quello che sa sul mondo l'ha imparato dalla Settimana Enigmistica.
La buona moglie non ama viaggiare; tuttavia, le piace molto andare in vacanza.
La buona moglie generalmente non si trucca, ma quando è necessario sa come diventare la regina della matita negli occhi.
("Ma figurati, è proprio un filo :) <3 ").
La buona moglie su una spiaggia di ciottoli inganna il tempo raccogliendo pietre colorate e vetrini levigati, li conserva e poi li applica sapientemente su cornici di legno contenenti foto dei figli, posate senza un criterio rigoroso sulle mensole spartane della/e casa/e al mare.
La buona moglie sa porre rimedio anche alla rottura di una zip.